Cisco Italia Blog
Share

Cisco Human Stories: la storia di Bianca


6 May 2021


Dopo una piccola pausa, siamo tornati per raccontarvi l’incredibile storia di Bianca, che come lei stessa afferma: «Sono passata dalle lettere ai bit… incredibile, ma possibile

Di origine italiana, ma cresciuta fra Svizzera, Francia, e soprattutto Canada, dove ha trascorso la parte più lunga e significativa della sua vita, nel suo cuore sono rimasti impressi i ricordi meravigliosi dell’Ontario e del Québec, assimilandone sia le lingue che le culture.

Terminati gli studi classici presso istituti internazionali francesi e conseguita la laurea in Letteratura Francese e Canadese all’Università di Ottawa, ha iniziato a lavorare nel settore della Cultura e delle Lingue. Nel 2015 si trasferisce a Roma e, dopo un Master in Writing alla LUISS, si dedica alla traduzione e ai servizi di localizzazione mirati in quattro lingue. Al seguito di diverse esperienze lavorative in ambienti multiculturali presso varie Big Techs, si specializza in Technical Writing, facendo principalmente da ponte con la cultura Nord Americana.

Ma nel suo destino, come ci ha rivelato, c’era già Cisco: «Ogni giorno per circa un anno, ammiravo il logo di Cisco… lavoravo nello stesso edificio dei suoi uffici! Segno o coincidenza? Ancora oggi me lo chiedo!»

Come mai? Lo scopriremo ora: «La scelta di iniziare un percorso di Networking Academy è successo per un concatenarsi di tanti eventi. Nel 2019 fui chiamata a lavorare per un progetto di localizzazione di una delle Big Tech e fu proprio in quel contesto che mi ritrovai di fronte a un terminale per la prima volta. Rimasi turbata quanto affascinata da quel mondo che si nascondeva dietro a uno schermo… Per me quell’istante segnò una svolta: iniziai a vedere i computers con occhi nuovi e a coltivare un profondo desiderio di capire come questi potessero comunicare fra loro. Sempre di più li volevo scoprire e passare dall’altra parte dello schermo, ma senza un background tecnico, lo ritenevo un sogno del tutto impossibile. Poi… arrivò la pandemia. Sono situazioni che fanno molto riflettere, ma anche osservare: il mondo intorno a me stava cambiando e con lui le sue esigenze. Avevo dedicato anni a connettere le persone con le parole, ma era giunto il momento di andare oltre. Avevo capito che mi dovevo dare da fare se volevo essere di più sostegno alle persone e alle aziende con le necessità di oggi. L’idea di fare squadra con la tecnologia arrivò spontanea, perché mi avrebbe permesso di aggiungere quelle conoscenze e quelle competenze essenziali per raggiungere il mio scopo: connettere sempre meglio e sempre di più il mondo e le persone. E poi, a essere sincera, mi piaceva molto l’idea di una sfida al di fuori di ogni mia comfort zone, dove solo le reali competenze e concrete capacità di una persona servono e vengono considerate. Ai computer non importa come ti vesti, come ti trucchi o non trucchi, cosa mangi per pranzo, o se sei un uomo o una donna… Davanti a loro ci sei solo tu con le tue conoscenze e nient’altro conta. È un settore dove si gioca alla pari, apparenze a parte, e dove le donne non vengono giudicate o sminuite. Credo che questo sia il desiderio di molte. Così ho deciso di iniziare questo percorso, che oggi non chiamo più un sogno, ma un progetto concreto!»

«Come sei venuta a conoscenza di questa opportunità?»

«Per me Cisco è sempre stato il “King of Networks” e ho pensato: Chi meglio di lui per insegnarmi il mestiere a regola d’arte? Ho quindi fatto un giro sul sito delle NetAcad e ho iniziato con il completare alcuni dei corsi disponibili online, come l’”Introduction to Cybersecurity”, che mi ha molto intrigata. Non ricordo di essermi mai così tanto divertita nello studiare! Il metodo formativo, pur essendo di alto livello, è coinvolgente, interattivo, e molto ben strutturato. Pur iniziando da zero, man mano che andavo avanti verso concetti sempre più complessi mi accorgevo di avere acquisito gli strumenti per affrontarli. Le conoscenze si stratificano naturalmente e questo da’ davvero tanta soddisfazione. Poi ci fu anche la scoperta di una vera comunità costituita da persone fantastiche intorno a Cisco e NetAcad, che condividono esperienze e conoscenze attraverso eventi come Women Rock-IT, Girls in ICT, Cisco Live, Talent Bridge… Non ho quindi resistito alla curiosità di andare oltre e mi sono lanciata nel percorso verso la CCNA. I momenti più difficili sono stati sicuramente all’inizio. Fu un vero salto nel buio per me e devo dire anche piuttosto rischioso, perché mi ero iscritta all’ultimo minuto al programma CCNA, con un mese di ritardo. Ho dovuto fare una vera corsa contro il tempo per recuperare il corso ITN, senza contare le numerose difficoltà incontrate di mezzo: le lezioni in italiano – una lingua che ancora oggi mi richiede uno sforzo di concentrazione in più –  e il primo impatto con concetti completamente nuovi e decisamente complessi per me, non avendo mai studiato nulla di simile. Poi ci furono anche i dubbi, le incertezze… Ma con la mia determinazione e grazie all’appoggio dei miei instructors, di questo inizio un pò caotico ne conservo ormai solo un bel ricordo, oltre la carica per andare avanti!»

«Quali sono stati i momenti più belli?»

«Sicuramente quando riuscii a realizzare la mia prima topologia, che incorporava tutto quello che avevo imparato fino a quel momento. Fu davvero un’emozione per me. Oggi invece, mi piace molto risolvere problemi di troubleshooting. Sono sempre belle sfide!»

Sul rapporto instaurato con compagni e insegnanti ci racconta: «Quando mi sono lanciata in questa nuova avventura cercavo chi offrisse il percorso formativo NetAcad e presi quindi contatto con la NET School di Roma. Da subito mi ha accolta con entusiasmo e saputo essere all’ascolto delle mie motivazioni. Oltre alla formazione Cisco ho anche ricevuto una buona dose di sostegno e di incoraggiamento nel procedere per questa strada. A distanza di tempo posso dire di essere davvero felice di fare parte di una scuola che offre anche il massimo supporto alle donne, con la loro propensione nel coinvolgerle in tutti i loro corsi attraverso il “Bonus Rosa” e la promozione dello sviluppo professionale femminile nel settore ICT. Rispecchia esattamente l’ambiente che ricercavo, equo e inclusivo. Oggi per me è diventata molto più che una scuola, un vero punto di riferimento sia al livello umano che formativo. I miei instructor, Marco Carrara e Stefano Pilla, pur avendo iniziato con ritardo, da subito mi hanno messa a mio agio e non ho mai provato nessun imbarazzo nel porre tutte le mie domande o a chiedere feedback. Mi trovo davvero bene con il loro metodo di insegnare e di formare, coinvolgente e molto interattivo, che quasi sembra di essere presente in aula. Il loro sostegno è stato essenziale e ha sicuramente contribuito ai miei risultati. So di potere sempre contare sulla loro esperienza per essere guidata al meglio!»

«In un presente così incerto, cosa ti aspetti dal futuro?»

«Ho coscienza che il percorso davanti a me è ancora lungo… questa è indubbiamente una materia che richiede tantissimo studio e dedizione. Quando mi guardo indietro però rimango incredula per quanto io abbia già imparato e questo è molto motivante, complici la curiosità e la passione che non fanno altro che aumentare. Oggi mi sto concentrando nel costruire basi solide, sicura che la scelta del settore nel quale specializzarmi verrà poi spontanea, in funzione ai miei interessi e particolari affinità. Penso a settori come la Cybersecurity, il Cloud, l’Automation o il Network Engineering. Se in un solo anno sono passata dal leggere romanzi a analizzare protocolli di rete… non oso immaginare quello che sarò in grado di fare fra 10 anni seguendo questo percorso e andando verso altre certificazioni dopo la CCNA! Ma una cosa è certa: il mio obiettivo continuerà a essere quello di connettere sempre di più, e sempre meglio, il mondo e le persone».

Un’ultima sua riflessione, che vuole anche essere un auspicio e un monito ai futuri studenti NetAcad: «Mi auguro che questa mia storia arrivi a chi in questo momento sta considerando questo percorso, ma che per diversi motivi ha ancora dubbi e incertezze. Vorrei dire loro che con la determinazione, tanta voglia di imparare e con la scelta degli strumenti giusti è assolutamente possibile!»

Leggi anche:
La storia di Andrea
La storia di Kateryna
La storia di Fabrizio
La storia di Gaia
La storia di Lorenzo
La storia di Pierpaolo

Tags:
Lascia un commento