Per il quarto appuntamento delle nostre storie NetAcad, torniamo a sfatare ancora una volta il falso mito che donne e ICT non possono essere un binomio possibile e vincente. Dopo Kateryna, oggi vogliamo raccontarvi la storia di Gaia Ambrosino, mentor del nostro Co-innovation center di Napoli, noto come DTLab.
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Ma prima, conosciamola un po’ meglio attraverso le sue parole.
«Ho 29 anni, sono nata e cresciuta a Napoli. Sono laureata in ingegneria informatica con specializzazione in “Reti e Internet” all’Università degli studi di Napoli Federico II. Fin da bambina ho coltivato un amore profondo per il mondo del networking, affascinata completamente dalle tecnologie Cisco, grazie a mio papà e al suo lavoro nel mondo delle reti.
È con lui che ho visto per la prima volta una sala server e mi sembrava tutto magico: le lucine lampeggianti, il rumore delle ventole, fino ai cavi che collegavano i device. Ovviamente se ci penso adesso, mi sono innamorata di un posto dove c’è un rumore infernale ed è anche pieno di polvere.. ma questo oggi mi fa sorridere! È da lì che ho iniziato a fantasticare e a domandarmi su come e perché tutti quei dispositivi potessero essere connessi tra loro e in che modo potessero funzionare. Proprio per questa passione, crescendo ho voluto intraprendere un percorso di studi tecnici e al termine delle scuole superiori ho continuato l’università con ingegneria informatica.
Sono sempre stata affascinata dalle infrastrutture di rete, la virtualizzazione, i data center, il networking e con l’università ho avuto la possibilità di approfondire e consolidare molti concetti e specializzarmi nel campo delle “Reti e Internet”, che poi mi ha portata fino a quello che sono oggi, una Presales Engineer presso un’azienda campana, dove mi occupo di progettazione di soluzioni di infrastrutture di rete per grandi progetti nell’ambito railway. Svolgo anche il ruolo di mentor all’interno di un progetto, nato nel 2018 tra Cisco e l’Università di Napoli Federico II, in collaborazione con la Cisco Networking Academy Consorzio Clara, chiamato Cisco DTLab. Diciamo che al DTLab sono molto affezionata perché dopo essermi laureata nel 2018 ho iniziato la collaborazione come ricercatrice proprio per questo progetto.
Il DTLab è anche un Cisco Co-innovation center all’interno del quale vengono sviluppate, nella logica di showroom, le nuove tecnologie Cisco. Io ho avuto la fortuna di lavorare nel campo della network programmability e network automation, argomenti molto stimolanti, perché innovativi per la creazione/sviluppo di soluzioni richieste dal mercato. Reputo molto importante essere sempre aggiornata, curiosa e accrescere le mie competenze e conoscenze, infatti a oggi sto seguendo dei percorsi di networking tramite la piattaforma NetAcad. Inoltre, grazie all’esperienza al DTLab è stato praticamente “naturale” iniziare un percorso del genere, avendo proprio toccato con mano le tecnologie e gli strumenti messi a disposizione».
Ma quali sono stati per Gaia i momenti salienti come mentor all’interno del DTLab?
«Mentor è quello che io definisco come un ruolo di responsabilità. Nella pratica insieme ad altri due colleghi ci occupiamo di portare avanti un percorso didattico CBL (Challenge-Based Learning) in ambito networking e Python, che hanno come base di partenza il programma Netacad di Cisco a cui si aggiungono attività di hands-on, cioè su apparati fisici e l’incontro con le aziende mediante attività chiamate project work. Ci occupiamo quindi di formarli sull’aspetto tecnico, ma ci focalizziamo anche sul fattore umano poiché è un percorso intenso in cui il mentor diventa un riferimento e un coach per superare le difficoltà. Questi sono i momenti più impegnativi, che però portano a grandi soddisfazioni nel momento in cui vedi negli studenti il frutto dei tuoi insegnamenti essendo per loro, che hanno meno esperienza, una figura di ispirazione. Entrando poi in contatto con tante persone con caratteri differenti e con storie di vita diverse, ho la fortuna di “rubare” pezzetti di esperienze, conoscenze ed emozioni di ognuno. Questo ha contribuito ad arricchire tantissimo il mio bagaglio personale e professionale facendomi affrontare gli ostacoli con più maturità e consapevolezza del mio valore come persona e come professionista».
Giovane, bella e in carriera… cosa si augura Gaia per il futuro?
«Sicuramente vorrei continuare con un percorso professionale incentrato sulla progettazione di infrastrutture di rete, sviluppando soluzioni di networking di progetti innovativi. Questo grazie anche alle conoscenze che vorrei continuare ad acquisire con lo studio delle certificazioni industriali Cisco, coltivando la fame di conoscenze e la curiosità che ho verso le tecnologie Cisco».
Ne siamo certi, sentiremo ancora parlare molto di questa donna nel campo ICT.
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L’articolo è stato scritto in collaborazione con Elisa Vavassori.
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