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Digital skill: la ricetta di Cisco per la digitalizzazione


30 May 2017


Qual è l’ingrediente più importante in cucina? Il sale? Le uova? Beh forse la farina. Con la farina si può fare di tutto. Per noi italiani è una specie di oro bianco con il quale possiamo preparare i grandi piatti della nostra tradizione, dalla cotoletta alla milanese alla pastiera napoletana, ma anche creare nuove ricette che meglio si adattano alla vita quotidiana.

La farina è dunque quell’ingrediente che proprio non può mancare all’interno della nostra cucina.

Anche la digitalizzazione ha la sua farina, il suo ingrediente fondamentale, quello che è proprio imprescindibile, pena la mancata riuscita della ricetta. Non stiamo parlando dell’industria 4.0 o della PA digitale che, sebbene siano elementi importanti, non sono i punti di partenza per affrontare la digital transformation, ma sono piuttosto degli obiettivi a cui mirare. Il vero ingrediente per vincere la sfida della digitalizzazione è l’education, la formazione, intesa come acquisizione di competenze digitali.

Proprio per questo noi di Cisco abbiamo deciso di metterla al centro di quel piano Digitaliani, che in tre anni aiuterà l’Italia a entrare nel futuro. Oggi la componente education si arricchisce di un nuovo elemento, Impres@Digitale, un progetto di alternanza scuola-lavoro realizzato in accordo con il MIUR che permetterà a migliaia di studenti di sviluppare e rafforzare quelle competenze digitali e trasversali, che ormai sono indispensabili per crescere nel mondo del lavoro.

Questa però non è l’unica iniziativa. Penso ad esempio al progetto realizzato con la Fondazione Mondo Digitale che ha permesso a 250 studenti di 9 scuole italiane di diventare dei veri e propri start-upper. Perché quando l’Internet of Things incontra la creatività dei ragazzi nascono idee che hanno tutte le carte in regola per essere vincenti nell’ambito dell’economia digitale.

Ma non sono solo i giovani ad aver bisogno di competenze digitali. Anche i professori devono affrontare la digital transformation, perché in fondo è da loro che inizia la digitalizzazione della scuola. Per aiutarli nell’approccio alle tecnologie digitali, abbiamo siglato un ulteriore accordo, questa volta con l’organizzazione Impara Digitale, nata proprio non l’obiettivo di fare della scuola un terreno fertile per la digitalizzazione.

E non è finita qui. In questi giorni si sta chiudendo il programma Skillzone, un progetto portato avanti in Italia da Cisco e Elis, che li vede impegnati a formare esperti nella progettazione di piattaforme per l’Internet of Things. Un tema questo importantissimo visto che, secondo il Visual Networking Index 2016 di Cisco, entro il 2020 saranno oltre 26 miliardi gli oggetti connessi. Dunque un’opportunità lavorativa per giovani e meno giovani, ma soprattutto un’ulteriore occasione per rilanciare l’economia del nostro Paese attraverso la digitalizzazione.

La nostra fiducia nella formazione come elemento chiave per la crescita personale e della collettività viene da lontano. Era il 1997 quando negli Stati Uniti Cisco decise di lanciare il programma Networking Academy, programma che due anni dopo è sbarcato anche in Italia. A distanza di vent’anni, diciotto per il nostro Paese, NetAcad continua a rappresentare la colonna portante della strategia Cisco in materia di education. E i dati ci hanno dato ragione, con oltre 9.500 centri di formazione, un milione di studenti all’anno e un milione e mezzo di persone che fra il 2005 e il 2014 hanno ottenuto un nuovo lavoro grazie ai nostri corsi. In Italia, da quest’anno, abbiamo lanciato quattro specifici corsi in italiano, che mirano a favorire in modo ancor più concreto l’accelerazione digitale.

Il successo del programma Networking Academy è stato ulteriormente rafforzato dai tanti accordi che abbiamo siglato con le PA locali, che hanno previsto specifiche sezioni dedicate all’education. E proprio grazie ai risultati collegati all’accordo con il Comune di Palermo, all’Academy Conference di Bari abbiamo premiato ICT Learning Solutions come Best Academy Partner 2017.

Questo però è solo l’inizio.

Del resto la formazione, come la farina, ha bisogno di tempo per produrre quegli straordinari risultati che tutti conosciamo. Amalgamando quel tesoro prezioso che è l’education con altri ingredienti come le tecnologie per l’industry 4.0, le start up e i servizi digitali al cittadino, possiamo creare la ricetta vincente per portare il nostro Paese verso il futuro.

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