Non ci vuole molto a capire che sta per essere uno di quei giorni.
Ci si trascina fuori dal letto, gli occhi annebbiati, dopo una notte di sonno agitato in una stanza surriscaldata, soffocante. Si ha il disperato bisogno di una scossa di caffeina ma no, ci si è dimenticati di comprarlo. Accidenti! Si accende la tv ma si è troppo nervosi per sostenere anche le news di mattina.
E poi di corsa fuori di casa, ovviamente in ritardo. E improvvisamente le chiavi non si trovano. Come pazzi si cercano con ulteriore perdita di tempo. Finalmente si parte per andare al lavoro. Ma non è ancora finita.
C’è traffico. Tutto bloccato. Si inizia ad agitarsi: ma il televisore l’avremo spento? E le luci? Ma la porta di casa l’abbiamo chiusa davvero o è stata solo immaginazione? Panico.
Adesso immaginiamo la stessa routine mattutina in una casa abilitata dalI’Internet of Everything (IoE), l’esplosione della connettività che sta trasformando il mondo come lo conosciamo ora.
È mattina. Ci si sveglia riposati. La temperatura era perfetta, la qualità dell’aria e l’illuminazione in camera da letto sono stati accuratamente sincronizzati con il nostro sonno.
Basta un semplice touch sullo smartphone per avviare la macchina del caffè e perché no accendere anche un po’ di musica di sottofondo. È tempo di uscire di casa. Un sensore ci avvisa dove abbiamo lasciato le chiavi dell’auto la sera prima.
Non è necessario chiudere casa o spegnere gli elettrodomestici: un sensore di prossimità rileverà quando si esce di casa e provvederà a serrare e spegnere tutto. Ci invierà quindi un messaggio di avviso nello schermo dell’auto.
Non c’è traffico, perché la nostra auto (anch’essa connessa) ci guiderà attraverso i percorsi migliori e trovare un parcheggio (connesso pure lui) sarà un gioco da ragazzi. Nel corso della mattinata, il frigorifero ci manda un messaggio: c’è poco latte.
Non preoccupiamo! È tempo di rilassarsi. Lui ha ordinato automaticamente dei cartoni freschi della nostra marca preferita dal rivenditore locale.
Authors