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Il ruolo della TelePresence in tempi di crisi

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Recentemente ho partecipato ad un interessante workshop interno insieme a diversi colleghi Cisco che lavorano nei Paesi dell’area Sud Europa. Tra i vari insegnamenti e stimoli che mi sono portato a casa mi ha particolarmente colpito questa semplice equazione:

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In sostanza, quando le persone devono effettuare delle scelte di cambiamento prendono tipicamente in considerazione i parametri dell’equazione. Questo processo viene spesso utilizzato, magari in modo inconscio, nelle scelte che facciamo tutti i giorni, ma si applica chiaramente anche alle aziende che devono prendere decisioni strategiche per la propria attività. Ho provato ad applicare la formula ad un caso concreto e a riflettere sul significato di queste tre variabili. Ho immaginato un’azienda che debba decidere se adottare o meno una nuova soluzione di TelePresence.

CRISI. In una situazione economica sempre più complessa come quella attuale, la produttività e l’efficienza delle aziende sta diventando un elemento critico e, a volte, persino determinate per la sopravvivenza. A causa della crisi, le logiche di business di molti mercati verticali si stanno modificando rapidamente e solo una trasformazione permette alle aziende di avere successo. Pensiamo al settore finanziario dove già oggi in alcune Banche circa il 40% dei clienti attivi non entra mai in filiale in un periodo di osservazione di 6 mesi (il trend è del 60% nel 2015) con la conseguente necessità di ridisegnare Il modello di Retail Banking sfruttando, per esempio, le soluzioni di Remote Expert. La possibilità di accedere con TelePresence ad esperti non presenti nella filiale aumenta l’efficacia nella vendita di prodotti a più  alto valore e permette di fare formazione ad un maggior numero di dipendenti nelle filiali.

Se l’aumento della produttività e dell’efficienza risultano indispensabili in un momento di crisi, dai dati in nostro possesso, le  aziende che oggi utilizzano  Cisco TelePresence registrano un aumento delle interazioni tra colleghi e clienti pari al 30%-40%, un’accelerazione di alcuni processi interni pari al 10%-20% ed un risparmio di tempo che può arrivare anche a 5 ore per ciascun meeting se consideriamo il tempo perso dai partecipanti in un incontro tradizionale.

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BENEFICI. La riduzione dei costi di viaggi per le aziende che adottano Cisco TelePresence si attesta tra il 20% e il 40%. Oltre a questo vantaggio sostanziale, il beneficio più dirompente si osserva tuttavia nella trasformazione di alcuni processi aziendali come, ad esempio nella formazione, nei dipartimenti delle Risorse Umane, nelle Vendite, nel settore di Ricerca&Sviluppo. L’utilizzo, infatti, di protocolli standard consente di collaborare in TelePresence con i propri Partner, fornitori e clienti aprendo nuovi scenari nella relazione Business to Business. L’integrazione tra Video e Webconference (WET- Webex Enabled Telepresence) e la diffusione del protocollo WebRTC stanno ridefinendo anche il rapporto Business to Consumer.

PAURA DEL CAMBIAMENTO. Questa variabile è legata sia all’investimento economico da effettuare quando si decide di acquistare una soluzione di TelePresence, sia alla resistenza all’utilizzo del “nuovo” che spesso si registra all’interno delle aziende.  Ragionando, infatti, in un’ottica di ritorno dell’investimento (ROI), l’aspetto più rischioso non è tanto il costo del progetto in sè, quanto il basso livello di adozione della nuova tecnologia da parte degli utenti. Ecco perchè gli endpoint Cisco sono stati sviluppati ponendo molta attenzione alla User Experience. L’utilizzo di sistemi di gestione touch, l’integrazione automatica con  il proprio calendario di posta elettronica, la qualità audio e video senza compromessi sono dettagli fondamentali per il successo di un progetto di videocomunicazione. Per mitigare poi il rischio di insuccesso, Cisco supporta le aziende nel processo di adozione culturale della nuova tecnologia, per esempio, analizzando le travel policy o attivando campagne marketing interne.

Sul piano dell’investimento economico, un aiuto importante arriva anche dall’innovazione tecnologica e dall’introduzione del protocollo Standard H.265 che riduce notevolmente il costo di banda necessario per una comunicazione video in alta definizione.

Penso che ci siano argomenti convincenti nell’adozione delle soluzioni di TelePresence per far funzionare l’equazione iniziale CAMBIAMENTO = (CRISI+BENEFICI ) / PAURA DEL CAMBIAMENTO. Ritengo che questa tecnologia possa giocare un ruolo importante per consentire alle aziende di trasformarsi e adattarsi al nuovo contesto economico che stiamo attraversando.

Authors

Enrico Miolo

Collaboration Sales Specialist

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2 commenti

  1. Anch’io mi ritrovo in linea di massima nell’equazione di cui sopra. Tuttavia, terrei in particolare evidenza, tra le concause della PAURA AL CAMBIAMENTO, l’aspetto dell’ ADOZIONE CULTURALE. Certo, la “garanzia” della salvaguardia sull’investimento ( ROI ) è un elemento fondamentale, ma l’efficienza dei processi di comunicazione non è riconducibile alla sola tecnologia, all’utilizzo di strumenti “semplici” e “funzionali” come i prodotti Cisco, che non introducono “barriere tecnologiche” e sono altresì in grado di creare delle “esperienze collaborative” efficienti.

    La tecnologia è e resta solo un elemento abilitante, le PERSONE sono il vero fulcro del processo di innovazione ( cambiamento ).
    Quindi l’equazione dovrebbe a mio avviso essere declinata al denominatore come segue:
    Paura al cambiamento = ( ROI + barriera tecnologica + Culture )

  2. Mi ritrovo nell’equazione ed in particolare considero determinante la “Paura al Cambiamento” che spesso blocca ogni decisione. Eè per questo che diventa fondamentale il calcolo del ROI ovvero dare concretezza agli effetti del cambiamento e tanto più importante sarà il ROI tante più probabilità avrò di superare la “Paura al Cambiamento”