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Una maggiore collaborazione porta a migliori decisioni di business

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Le decisioni inevitabilmente portano a delle conseguenze, nel business e nella vita, è un dato di fatto. Nelle aziende, in particolare, spesso si incontrano diverse difficoltà in questo processo, si possono trovare mille cause, ed è molto più facile trovarle all’esterno, ma senz’altro servirebbe anche un attento esame dei possibili fattor interni che avrebbero potuto portare a cattive decisioni. Uno studio Cisco IBSG ha rilevato che nonostante il 71% dei manager intervistati ritiene di prendere buone o addirittura eccellenti decisioni di business, in realtà questi manager non fanno buon uso dei dati che già possiedono, non consultano gli esperti che hanno a disposizione all’interno dell’organizzazione e non usano strumenti di collaborazione a supporto delle proprie decisioni.

Il prendere buone decisioni deriva dall’evoluzione delle idee dell’azienda attorno ai processi, alla collaborazione e alle modalità con cui coinvolgiamo le persone, Cisco IBSG chiama ciò decision-driven collaboration e delinea tre fasi legate al processo decisionale che coinvolgono tre “abilitatori”: le persone, i processi e la tecnologia.

– Collaborate to Engage: identificare le persone, raccogliete input, condividere idee.

– Collaborate to Evaluate: concentrarsi sulla decisione e considerare le varie alternative.

– Collaborate to Execute: prendere una decisione, allineare le parti e mettere in atto i processi.

Collaborate to Engage. Il primo passo importante è individuare le giuste persone che dispongono delle giuste informazioni. La creazione di un ambiente di business inclusivo incoraggia i dipendenti a condividere informazioni ed esperienze, e a non sentirsi ristrette entro limiti convenzionali di luogo, tempo o posizione professionale. Nella fase di coinvolgimento, la tecnologia fornisce una piattaforma di interazione, dando alle persone uno spazio entro il quale poter contribuire, comunicare, scambiare idee e accedere al patrimonio di conoscenza aziendale.

Collaborate to Evaluate. Grazie a strumenti e relazioni forti che avvicinano chi deve prendere la decisione di business e i collaboratori, si potrà accedere a informazioni più complete, prospettive interessanti e di conseguenza arrivare a migliori decisioni. I manager potranno, inoltre, beneficiare da un ambiente in cui sorgono diverse proposte, arrivando ad una fase finale con le due più valide da considerare, evitando così di prendere decisioni in base al momento o a ragioni politiche ad esempio. Il valore delle informazioni non è dato dalla loro quantità ma dal processo della loro valutazione, la differenza la fanno quegli strumenti di “ascolto” che riescono a ricavare dati significativi derivati da diversi flussi di comunicazione.

Collaborate to Execute. Una collaborazione decision-driven riguarda la trasparenza, tutti gli attori debbono avere grande chiarezza dei processi di come e perché si arrivi a prendere quella decisione in particolare; per questo sono importanti chiarezza e responsabilità. Anche gli strumenti di misurazione non sono secondari durante tutto il processo di “execution” di una decisione. È fondamentale, quindi, fornire alle persone strumenti che agiscano produttivamente al fine di guidare verso una decisione che sia frutto di una dinamica collettiva.

L’interdipendenza delle fasi di engage, evaluate, and execute diventa particolarmente evidente nella realizzazione finale di una decisione. Se sono state impegnate le giuste persone e squadre durante la fase iniziale del processo decisionale, sarete già allineati con quelle che saranno poi le persone che avranno la responsabilità di trasformare la decisione in risultati.

Authors

Cristina Errico

Security Marketing Manager

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