Nel mercato attuale, flessibile e in rapida evoluzione, la capacità delle aziende di sfruttare le nuove tecnologie e rimanere competitivi è più che mai importante. Se aggiungiamo il fatto che ci stiamo sempre più affidando a dispositivi mobili – tablet, smartphone, netbook – il nostro primo pensiero andrà al cloud, di fatto tutti utilizziamo il web e di conseguenza siamo utenti cloud, pensiamo ai servizi di banca online, agli acquisti che effettuiamo in rete, alle mail che inviamo quotidianamente, non possiamo più trascurare l’impatto che ogni individuo genera ogni giorno sul cloud.
In passato, potevamo memorizzare i nostri dati e le nostre applicazioni esclusivamente su server fisici posizionati all’interno del data center aziendale; oggi, invece, grazie al cloud possiamo registrare e rendere disponibili in modo automatico i dati e le applicazioni, garantendo così una maggiore flessibilità e agilità alle organizzazioni.
Inoltre, lo studio effettuato da Cisco su questo tema, il Cisco Cloud Index, presenta una situazione in cui il cloud sta pesantemente cambiando i servizi IT sia a livello business che consumer. Oltre il 50% del workload nel data center sarà su cloud entro il 2014, e tale traffico cloud globale crescerà di oltre 12 volte entro il 2015, fino a 1,6 zettabyte all’anno – l’equivalente di quattro giorni di video per ogni persona nel mondo.
L’impatto del Cloud nella nostra vita quotidiana
Sappiamo ormai che viviamo in un mondo di tante nuvole, ma forse non ci siamo mai chiesti quale sia il nostro impatto quotidiano sul cloud… a questo proposito Cisco ha ideato uno strumento ad hoc – Worklife Cloud experience – che permette di fare un’auto-valutazione della propria attività cloud durante una giornata lavorativa, fornendo come risultato una chiara infografica che mette in evidenza l’impatto del cloud nella nostra vita a seconda delle applicazioni che utilizziamo.
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