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I nuovi spazi di lavoro: il ruolo centrale svolto dalla tecnologia

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Negli ultimi anni, gli spazi di lavoro stanno subendo significativi cambiamenti per promuovere una vera integrazione tra vita lavorativa e vita personale. Questi cambiamenti mirano a creare un ambiente di lavoro più sostenibile e soddisfacente, dove i dipendenti possono prosperare sia professionalmente che personalmente.

In Cisco la questione ci riguarda molto da vicino, poiché stiamo vivendo una trasformazione globale dei nostri spazi di lavoro. Recentemente abbiamo inaugurato il nostro ufficio in Piazza Gae Aulenti, a Milano, dopo averlo fatto a Parigi e a breve toccherà a Vienna.

Ancor prima della pandemia, abbiamo sempre avuto una politica molto flessibile riguardo al luogo di lavoro: non abbiamo una “policy” specifica, nel senso che i nostri dipendenti possono lavorare ovunque, perché vengono valutati sulla base della produttività. La fortuna di avere la tecnologia che ci consente di realizzare tutto ciò è un grande vantaggio e cerchiamo sempre di implementarla nel modo migliore. Quindi, quello che proponiamo al mercato, prima di tutto lo sperimentiamo al nostro interno.

L’ufficio che abbiamo aperto in Gae Aulenti, così come quello sugli Champs-Élysées e a New York rappresenta l’ufficio del futuro: un ufficio che, non avendo policy vincolanti, deve essere un “magnete” ossia deve attrarre naturalmente le persone. E per farlo, la tecnologia gioca un ruolo fondamentale.

Se si osserva la lista dei costi associati agli uffici spesso emerge che si spende di più per arredamenti anche non essenziali invece che per la tecnologia. Ma se non c’è tecnologia, come può un ufficio esprimersi al meglio?

Gli investimenti in tecnologia devono essere considerati essenziali, non accessori. Questo è ancora un concetto non pienamente interiorizzato, ma le cose stanno cambiando.

In passato, la tecnologia veniva considerata come un’aggiunta successiva al progetto: prima l’infrastruttura edilizia, poi l’impiantistica e infine la parte tecnologica. Oggi, invece, la tecnologia digitale deve essere parte integrante del progetto. La digitalizzazione di uno spazio fisico è molto più complessa rispetto alla digitalizzazione di un workload documentale, che è già avvenuta da tempo. Non basta solo il software o il cloud; ci vogliono anche l’infrastruttura, la rete e la sensoristica. Creare un “Digital Twin” di uno spazio fisico è un processo oggi essenziale.

Un altro aspetto cruciale è la creazione di un continuum tra i luoghi di lavoro. Non importa dove ci si trovi – a casa, in movimento o in ufficio – la tecnologia deve permettere a tutti, presenti o non presenti in ufficio di essere sulla stessa “linea”, di vivere in poche parole, la stessa appagante esperienza.

Se non si investe in tecnologie che rendono il continuum possibile chi lavora da remoto rischia di trovarsi in una posizione svantaggiata, come se fosse nel terzo anello di uno stadio, mentre i “giocatori” sono in campo. Bisogna fare in modo che chi lavora da remoto possa essere uno dei 22 che “gioca la partita” al pari di chi si trova in ufficio.

Strettamente legato al tema tecnologico, di grande interesse è anche il ruolo specifico svolto dall’intelligenza artificiale nell’evoluzione del settore immobiliare. È ormai evidente che tutti gli investimenti nel Real Estate devono essere pronti per l’AI, o meglio ancora, abilitati all’AI. Ciò significa che anche gli spazi e gli edifici devono essere progettati con un’architettura che consenta l’integrazione dell’intelligenza artificiale sia per migliorare la gestione degli immobili che per aumentarne il valore.

Nel nostro ufficio in Gae Aulenti, ad esempio, le reti e le piattaforme di collaborazione sono supportate e protette dall’intelligenza artificiale, con un focus particolare sulla vivibilità e salubrità degli ambienti, oltre che sulla sicurezza di persone, dati e beni. L’intelligenza artificiale, spesso percepita come una tecnologia del futuro, è ormai una realtà concreta in fase di diffusione. La presenza di tecnologie smart e AI-ready in un immobile influisce notevolmente sul suo valore, incidendo, come la posizione geografica e la sulla qualità dei materiali, sulla sua capacità di adattamento ai cambiamenti tecnologici futuri e sulle priorità di grande rilevanza quali la sostenibilità e l’efficienza energetica. È tempo che il mondo del real estate e del digitale si uniscano per sviluppare il valore degli asset immobiliari.

Authors

Michele Dalmazzoni

Direttore della Divisione Collaboration per il South Theatre EMEA

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