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Generazione Privacy: le giovani generazioni più attente alla protezione dei dati personali

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I consumatori di oggi hanno abbastanza a cuore la protezione della propria privacy da essere disposti ad agire in qualche modo?

C’è stato un tempo, solo pochi anni fa, in cui i consumatori ritenevano di aver già perso la battaglia per la privacy. Credevano che i loro dati fossero già “là fuori” su Internet, non sapevano esattamente quali dati le aziende avessero su di loro e ritenevano di avere poco controllo e poca scelta. Fortunatamente, oggi non siamo più a questo punto.

La Cisco 2023 Consumer Privacy Survey, pubblicata recentemente, evidenzia il numero crescente di consumatori che agiscono per proteggere la propria privacy, in particolare tra le generazioni più giovani. Questi consumatori esercitano i loro diritti di accesso ai dati personali e si oppongono ai provider per quanto riguarda pratiche e politiche in materia di dati non trasparenti. Vogliono che i loro governi assumano un ruolo guida in materia di privacy e sono in gran parte favorevoli alle leggi sulla privacy dei loro Paesi. Ritengono che l’Intelligenza Artificiale (IA) abbia il potere di migliorare le loro vite, ma sono preoccupati per il modo in cui viene utilizzata. Questa survey, la nostra quinta annuale sui temi della privacy dei consumatori, si basa sulle risposte anonime di 2.600 adulti in 12 Paesi.

Ecco alcuni punti salienti emersi dalla survey:

  1. I consumatori più giovani sono in prima linea per quanto riguarda la privacy. Il 42% dei consumatori di età compresa tra i 18 e i 24 anni ha esercitato il diritto di accesso ai dati, che consente loro di conoscere i dati personali in possesso delle aziende. Ma solo il 15% dei consumatori di età compresa tra i 55 e i 64 anni e il 6% dei consumatori di età pari o superiore ai 75 anni lo ha fatto.
  2. I consumatori più giovani sono anche più propensi ad agire cambiando fornitore per quanto riguarda le pratiche sulla privacy, richiedendo modifiche o cancellazioni dei propri dati e sentendosi sicuri di poter proteggere adeguatamente i propri dati personali.
  3. I consumatori vogliono che i governi assumano il ruolo di guida nella protezione della privacy e, forse per questo, sostengono in modo schiacciante le leggi sulla privacy dei loro Paesi. Il 66% degli intervistati ha dichiarato che le leggi sulla privacy hanno avuto un impatto positivo, mentre solo il 4% ha affermato che hanno avuto un impatto negativo.
  4. La consapevolezza delle leggi sulla privacy è un fattore critico per la fiducia dei consumatori. Tra i consumatori che non conoscono le leggi sulla privacy del proprio Paese, il 40% si sente sicuro di poter proteggere i propri dati personali. Tra i consumatori che sono a conoscenza delle leggi sulla privacy, la percentuale è del 74%, una differenza significativa.
  5. I consumatori vedono il valore dell’IA e oltre la metà ha dichiarato di essere disposta a condividere i propri dati anonimizzati per migliorare i prodotti di IA. Allo stesso tempo, sono molto preoccupati per l’uso che viene fatto dell’IA oggi e il 60% ha già perso fiducia nelle organizzazioni per il loro utilizzo dell’IA.
  6. Un segmento relativamente piccolo (12%) di consumatori utilizza regolarmente strumenti di IA generativa (Gen AI). Questi consumatori sono generalmente consapevoli del rischio per la privacy, ossia che i dati potrebbero essere condivisi, ma solo il 50% dichiara di astenersi dall’inserire informazioni personali o riservate nella Gen AI.
  7. I consumatori sono divisi sul valore dei requisiti di localizzazione dei dati, e molti indicano che l’obbligo di archiviazione locale potrebbe non valere i costi aggiuntivi.

Cisco ritiene che la privacy sia un diritto umano fondamentale. I governi, le organizzazioni e i singoli individui devono agire per proteggere i dati personali e creare fiducia nei consumatori su come vengono utilizzati. Alcune raccomandazioni per le organizzazioni includono:

  1. Formare i consumatori sulle leggi in materia di privacy e sui loro diritti. Chi è a conoscenza di queste tutele ha maggiori probabilità di affidare alle organizzazioni i propri dati personali e di avere fiducia nella loro protezione.
  2. Adottare misure per un uso responsabile dei dati. I consumatori sono molto preoccupati per l’uso che le organizzazioni fanno dei loro dati personali nell’IA. Le organizzazioni devono costruire e mantenere la fiducia dei consumatori implementando un quadro di governance incentrato sul rispetto della privacy delle persone, aumentando la trasparenza sulle modalità di utilizzo dei dati e lavorando per eliminare i pregiudizi nel processo decisionale automatizzato.
  3. Considerare alternative alla localizzazione dei dati. Queste restrizioni aggiungono costi significativi alle operazioni e i consumatori non sono altrettanto favorevoli alla localizzazione dei dati se rende più costosi prodotti e servizi.
  4. Attuare controlli appropriati sull’uso della Gen AI. Gli utenti abituali della Gen AI sono consapevoli del rischio che i dati inseriti possano essere condivisi, ma solo la metà si astiene dall’inserire informazioni personali o riservate. Le organizzazioni devono stabilire controlli per proteggere queste informazioni.

I consumatori dimostrano di essere disposti ad agire per proteggere i propri dati e la privacy rimane un elemento critico della loro fiducia. Soprattutto quando la tecnologia sblocca nuove funzionalità, spetta ai governi, alle organizzazioni e ai singoli individui agire per proteggere la privacy dei dati.

Poiché siamo nel mese della consapevolezza della sicurezza informatica, è un ottimo momento per potenziare, proteggere, innovare e collaborare per far progredire la sicurezza informatica.

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Riferimenti

 

 

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