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La rete è il cuore della manifattura avanzata


30 November 2020


Cisco investe 6 miliardi di dollari in ricerca & sviluppo ogni anno: più di qualsiasi altro concorrente diretto nel settore dell’enterprise networking. Questi investimenti e la propensione a innovare ne hanno fatto uno dei primi sostenitori delle Software Defined Network e delle IBN (Intent Based Network), reti intelligenti e fortemente automatizzate ideali per l’impresa 4.0.

A che punto siamo in Italia? Vale a dire come procede l’adozione delle nuove tecnologie di rete in Italia?

Cerco di rispondere alla domanda raccontandovi quanto discusso a margine della tavola rotonda che si è svolta il mese scorso con lo scopo di definire le sfide che il Cluster Fabbrica Intelligente dovrà affrontare per contribuire alla roadmap della manifattura integrata che verrà.

Recentemente Cisco ha aderito al Cluster Fabbrica Intelligente (Associazione che riunisce aziende, regioni, università ed enti di ricerca per aggregare tutti gli attori più importanti sulle tematiche della manifattura avanzata) come Pathfinder (partner tecnologico) per portare le sue competenze in tema di Industrial Network & Security e Collaboration.

In particolare, Cisco metterà a disposizione la propria esperienza e competenza per indagare i trend tecnologici attraverso benchmark, soluzioni in fase di progettazione e best practice nelle aziende e nell’impatto sulle filiere. Lo scopo è supportare la crescita e la resilienza delle aziende, favorendone la competitività nel tempo, ma altresì di comprendere meglio il bisogno futuro di competenze per la selezione, l’implementazione e l’uso delle tecnologie applicate nel manifatturiero italiano del prossimo futuro.

Il grande tema per noi di Cisco riguarda l’applicazione delle tecnologie al contesto italiano: innegabilmente nel Paese ci sono diverse eccellenze a livello internazionale ma anche una lunga serie di aziende che faticano a tenere il passo. “Questa situazione è dovuta in parte alla frammentazione del nostro comparto industriale e in parte al cronico ritardo sul fronte della digitalizzazione”.

Sicuramente essere un Paese di PMI non aiuta, anche perché la piccola azienda difficilmente può permettersi investimenti cospicui e quindi tende a essere più cauta nell’assumersi rischi.

Pensando alle prospettive future, è evidente che in uno scenario IoT, dove tutto risulta connesso, l’impostazione tradizionale delle reti (intese come piattaforme che gestiscono risorse con quantità di dati e  di operazioni limitate) non è più sufficiente. L’esplosione delle applicazioni e degli oggetti collegati, la crescita dei processi associati e interessati a questi elementi, l’abbattimento delle barriere tra IT e OT, tra la rete d’impresa e la rete della fabbrica, tra l’interno e l’esterno fa sì che serva una nuova generazione di reti, che noi chiamiamo Intent Based Network.

Una rete Intent Based è una rete in grado di colmare la distanza fra business, IT e OT, perché ha al suo interno intelligenza sufficiente a comprendere ed eseguire le richieste fatte da operatori che comunicano con gli apparati a un livello superiore rispetto alla solita linea di comando.

Nelle reti attuali, il 95% delle operazioni di configurazione e gestione del network avviene ancora manualmente: pensate al livello di incidenza dell’errore umano, e alle possibili falle del sistema di sicurezza. La rete Intent Based invece è una rete intelligente ad alto livello di automazione e con monitoraggio costante. Noi parliamo di “zero trust” perché tutti i soggetti, tutti gli utenti, tutti i device e le macchine connesse sono costantemente sottoposti a un monitoraggio in grado di rilevare eventuali anomalie. Questa è una rete di nuova generazione che consente una gestione del dato come elemento centrale della strategia aziendale.

Il nostro compito è di implementare concretamente queste soluzioni. In Italia abbiamo iniziato a fare innovazione sul campo insieme ad aziende rappresentative del tessuto industriale del Paese, come Marcegaglia, Fluid-o-Tech, Dallara e tante altre. Abbiamo capito che è possibile fare un percorso di digitalizzazione anche nelle PMI, soprattutto in quelle più piccole dove la sfida è più alta, ma solo a condizione che in azienda ci siano le persone giuste, competenti e aperte al cambiamento.

L’esempio di queste aziende può essere di ispirazione per molte altre. Con questo scopo nasce il Cisco Customer Community, un “luogo” dove si definiscono percorsi di digital transformation per la manifattura, con uno scambio di esperienze, con l’individuazione di modelli e la divulgazione di best practice del Made in Italy.

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