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Le reti del futuro? Ultraveloci ma soprattutto ultrasicure


12 February 2019


La mobilità ha cambiato il modo di vivere e di lavorare; il cloud ha cambiato la fruizione delle applicazioni e il modo di vedere, accedere e memorizzare i dati.

Per poter proteggere questo nuovo mondo esteso in cui l’utente si connette in qualsiasi momento a contenuti distribuiti ovunque, è stato necessario re-immaginare la modalità con cui fornire connettività e accesso, in maniera intrinsecamente sicura.

Cisco ha creato un nuovo livello di difesa, proteggendo l’utente in qualunque momento della navigazione si trovi. Lo ha fatto avendo in mente la semplicità di implementazione e l’efficienza, non dimenticando il contesto e l’ecosistema in cui ci troviamo ad operare. Da queste premesse è nata Cisco Umbrella (Secure Internet Gateway): una piattaforma di protezione  che garantisce di avere reti sempre più sicure e capillari per permettere agli utenti che si connettono a internet una copertura da malware e siti malevoli in qualunque condizione.

Lo stesso approccio che è stato portato sulle aziende ora è il momento di estederlo anche ai consumatori finali attraverso la collaborazione con i Service Provider.

Oggi l’accesso di qualità al web – attraverso reti superveloci – non è un’esigenza solo per “gli addetti al lavoro”, è un’esigenza di tutti. Ci si connette per lavorare, giocare, guardare film, partite in streaming, per fare shopping, per interagire con le pubbliche amministrazioni.

Avere una rete intrinsecamente sicura permette l’evoluzione nell’adozione dei servizi in maniera rapida: il focus principale è quello di sviluppare funzionalità attrattive per l’utente la cui l’adozione possa avvenire in modo trasparente e con elevati livelli di affidabilità e soddisfazione.

C’è ancora una bassa percezione da parte degli utenti del ruolo fondamentale che la sicurezza debba rivestire. Negli ultimi anni, alcuni casi eclatanti di furti di dati e di pesanti violazioni subite da grandi player hanno iniziato a sensibilizzare maggiormente gli utenti sull’argomento in quanto hanno toccato direttamente l’utente stesso e i servizi da lui utilizzati.

Ma se non tutti i consumatori esigono sicurezza, non significa che non si debba lavorare per sensibilizzare sul tema e aumentarne via via la richiesta.

È una questione che riguarda tutti (normali cittadini, istituzioni, player, fornitori di servizi ecc) e ignorare la cybersecurity oggi è una leggerezza che non possiamo permetterci. Anche perché gli analisti dicono chiaramente che, ad oggi, i Paesi dell’Europa occidentale spendono circa lo 0,7 del PIL nel recuperare danni provocati da attacchi di cybercriminali.

Una rete sicura “by design” agevola l’evoluzione del digitale e la sua adozione, garantisce uno scudo dinamico in grado di proteggere l’utente durante la navigazione internet o da eventuali errori. Inoltre una rete, con alla base la sicurezza come elemento cardine, garantirebbe una strumento trasversale in grado di mitigare i rischi di fronte ad un attacco massivo su vasta scala.

Costruire offerte chiare e semplici per gli utenti dove appunto la sicurezza abbia un posto privilegiato sarà per i Service Provider un elemento differenziante e di successo nell’immediato futuro. Servono probabilmente anche incentivi specifici in materia, bundle ben progettati che facilitino la messa in opera di reti sicure.

Perché, e non ci stanchiamo di ribadirlo, non ci possono essere benefici tangibili per il Paese da una copertura Ultrabroandand che prescinda dalla sicurezza intrinseca – riflessione che vale ugualmente per il 5G. L’innalzamento del livello di complessità di queste reti e dei loro servizi comporta un innalzamento dei rischio cyber, così come indicato in precedenza. Da qui la necessità, a nostro avviso, irrinunciabile, di innalzare parimenti i livelli di sicurezza in modo appropriato, in poche parole costruendo reti nativamente sicure.

Chissà se accrescere la sicurezza digitale non porti con sé anche un aumento della fiducia dei consumatori e non aiuti il Paese ad avanzare verso l’alto nella classifica DESI che vede, anche per l’anno 2018, l’Italia arrancare parecchio sui temi del digitale. I tempi sono oramai maturi e alcune decisioni non sono oltre rimandabili.

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