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Competenze digitali: è il momento di accelerare

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Siamo alle soglie di un cambiamento epocale. Lo dicono le statistiche, le aspettative e i fatti. La digitalizzazione sta lentamente trasformando ciò che ci circonda. Il nostro modo di lavorare, di apprendere, e il nostro modo di essere cittadini stanno cambiando. Grazie alle moderne tecnologie digitali possiamo girare per molte città europee sfruttando il wifi diffuso e ottenere le informazioni che ci servono grazie ai nuovi servizi offerti da molte pubbliche amministrazioni. Tutto ciò è straordinario, eccitante, ma anche estremamente delicato.

Dovremmo pensare la digitalizzazione come una monoposto di Formula 1. Nonostante rappresenti  il non plus ultra dell’eccellenza tecnica, anche la migliore delle monoposto ha bisogno di un pilota esperto. Pensate a cosa accadrebbe se si mettesse una Ferrari da corsa nelle mani di un neopatentato. Nella migliore delle ipotesi non riuscirebbe a sfruttare a pieno tutte le potenzialità di questo prodigio ingegneristico.

Allo stesso modo, avere a disposizione uno strumento poderoso come la digitalizzazione senza avere le competenze per utilizzarlo al meglio rappresenta un vero e proprio spreco che, anche in previsione di un futuro sempre più digitalizzato, nessun Paese può permettersi.

Che fare dunque?

Semplicemente, dobbiamo iniziare a lavorare affinché tutti, nessuno escluso, raggiungano un livello minimo di competenze digitali.

Ce lo chiede l’Europa, che ha più volte sottolineato l’importanza delle digital skill per affrontare le sfide della trasformazione digitale.

Una decisa accelerazione nell’ambito delle competenze digitali se la auspicano le imprese, che le considerano sempre più una discriminante per le loro scelte HR.

E di maggiori conoscenze digitali hanno bisogno i giovani, ma anche i coloro che giovani non sono più, per non rimanere esclusi da un mondo che va sempre di più verso la digitalizzazione.

Secondo i dati pubblicati da Eurostat, tra il 2011 e il 2016, in Italia gli occupati in ambito ICT sono cresciuti di 61.000 unità raggiungendo quota  584.800. Nonostante questi numeri incoraggianti, il nostro Paese resta uno dei fanalini di coda a livello continentale. Solo il 2,6% dei lavoratori è impiegato nel settore dell’information technology, contro una media europea del 3,7%.

L’esigenza di accelerare la trasformazione digitale in materia di formazione è emersa chiaramente nel corso dell’incontro che il MIUR ha dedicato al Piano Nazionale per la Scuola Digitale. Durante la conferenza, la Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha sottolineato quelli che saranno i prossimi passi da fare, soprattutto in un’ottica di maggiore inclusione digitale.

Contestualmente è stata annunciata la nascita dello Stakeholders’ Club del MIUR, che vedrà Cisco impegnata con altre aziende per favorire la digitalizzazione in ambito education.

Ma in Cisco abbiamo iniziato a lavorare sulle competenze digitali dal 1997 creando le Networking Academy. Nel 1999, il programma è partito anche in Italia, raggiungendo in questi anni risultati che nessuno poteva prevedere. A oggi nel nostro Paese sono oltre 300 le Academy attive e l’offerta formativa è in continua evoluzione. Questo perché se le tecnologie cambiano, se la digitalizzazione cambia, anche la formazione deve adeguarsi, in modo da rendere più efficace e coerente il processo di apprendimento. Negli ultimi due anni abbiamo deciso di accelerare ulteriormente. Grazie al piano Digitaliani, abbiamo messo in campo tutta la nostra esperienza in materia di formazione per dare agli studenti delle nostre Academy le massime “prestazioni” in termini di competenze. Proprio come fanno gli ingegneri della Formula 1 per i loro piloti.

E numeri alla mano sembra che stiamo andando nella direzione giusta. In meno di due anni dal lancio del piano Digitaliani, abbiamo già raggiunto 60.000 nuovi studenti, che hanno frequentato oltre 90.000 corsi, per un totale di 3,6 milioni di ore di formazione. Le tipologie di competenze maturate attraverso i corsi spaziano da quelle di base in materia di internet delle cose a quelle più avanzate su temi quali la cybersecurity. Negli ultimi dodici mesi abbiamo proposto nuovi corsi in italiano, che hanno rappresentato un ulteriore passo avanti sia in termini di iscrizioni sia di arricchimento dell’offerta formativa.

Altri dati estremamente interessanti vengono dal rapporto Networking Academy – lavoro. Dalla creazione dei percorsi Junior Networking e Vocational Master (realizzati rispettivamente dai Partner Academy Cisco eForHum e Consorzio ELIS), il 100% degli studenti è riuscito a trovare un’occupazione. Non solo. Guardando più in generale al programma NetAcad, l’88% di coloro che hanno conseguito una certificazione o ha completato con successo un percorso professionalizzante è riuscito a migliorare la propria posizione lavorativa o a ottenere un lavoro. L’asse formazione – lavoro si è rafforzata grazie alla recente firma del protocollo di intesa con il Ministero dell’Istruzione in materia di Alternanza Scuola Lavoro, con il quale diventa completamente operativo il progetto Impres@Digitale.

Risultati importanti, che però non ci faranno smettere di migliorare il nostro impegno per le competenze digitali. L’errore più grave sarebbe quello di sedersi sugli allori, pensando di aver raggiunto il top in fatto di formazione. Invece no, questo è solo il giro di riscaldamento. La vera gara per vincere la sfida digitale comincia adesso e in Cisco siamo pronti a correre con i digitaliani di oggi e di domani per la digitalizzazione del Paese.

Authors

Luca Lepore

Networking Academy Manager

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1 commenti

  1. Condivido, tutto vero e, anzi, direi che siamo in forte ritardo…