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Quando le digital skill diventano inclusione sociale


14 November 2016


Al contrario di quanto si possa pensare, il carcere è il luogo in cui dovrebbe iniziare il reinserimento sociale di un detenuto al fine di favorire il suo ritorno alla vita attiva all’interno della società civile.

Noi di Cisco Italia siamo tanto convinti di questo che siamo i stati i primi, nel 2002, a portare il programma delle Cisco Networking Academy in una struttura penitenziaria, il carcere di Bollate, per poi allargare questa iniziativa ad altri istituti di pena in Toscana, Sardegna e Calabria.

Proprio perché quattordici anni fa abbiamo vinto questa scommessa, oggi abbiamo firmato un protocollo di intesa con il Ministero della Giustizia per rendere più organico il programma Cisco Networking Academy all’interno delle carceri italiane.

Il nostro obiettivo è quello di formare in due anni 200 detenuti, che riceveranno una preparazione di base sulle tecnologie di rete attraverso un corso di IT Essentials. Saranno 10 gli istituti di pena coinvolti nel programma, che rientra in quel piano Digitaliani, con il quale Cisco punta ad accelerare la digitalizzazione nel nostro Paese. Il progetto, che vedrà la partecipazione di numerosi partner (Fondazione Vodafone, Confprofessioni, Vodafone e Cooperativa Universo), si articolerà in due passaggi fondamentali:

  • In un primo tempo verranno coinvolte 6 strutture penitenziarie (Bollate, La Spezia, Rebibbia, Opera e le carceri minorili di Firenze e Nisida). Contemporaneamente verranno attivate dei corsi preparatori per formare nuovi istruttori, che siano idonei a operare all’interno del contesto carcerario;
  • Nel caso in cui questo primo step restituisca risultati positivi, il programma verrà esteso ad altri 4 istituti (Palermo, Bologna, Castrovillari e Cagliari).

L’intero progetto sarà coordinato direttamente dal Ministero della Giustizia, mentre il nostro impegno si concretizzerà nel mettere a disposizione le piattaforme digitali per la formazione e nella copertura di buona parte dei costi relativi ai formatori. Gli altri firmatari del protocollo di intesa avranno compiti di varia natura: dalla copertura dei restanti costi per i formatori, che saranno a carico di Fondazione Vodafone e Confprofessioni, alla fornitura dei PC per la formazione, che spetterà a Vodafone, passando per la concreta erogazione dei corsi, di cui si occuperà Cooperativa Universo, una delle Cisco Networking Academy che vanta una solida competenza nell’ambito della formazione carceraria.

L’importanza di questa iniziativa non è data tanto dai numeri o dagli slogan, quanto piuttosto dall’idea su cui essa si basa: usare la formazione per ridare fiducia alle persone che sono in carcere, per restituirle alla società più preparate e più formate in un settore come quello dell’ICT e sul piano delle digital skill, che rappresentano il presente, ma soprattutto il futuro del mondo del lavoro.

Un programma ambizioso certo, ma che ci vede estremamente fiduciosi, da un lato per il gran numero di partner che hanno deciso di dare il loro contributo, dall’altro per la pluriennale esperienza in questo specifico settore dell’education, che ci ha permesso di raggiungere traguardi e risultati importanti.

Un esempio?

Il tasso di recidiva dei detenuti che hanno frequentato i corsi Cisco nel carcere di Bollate è stato azzerato. Questo ci fa sentire orgogliosi e ci fa capire che siamo sulla strada giusta, una strada che ha come punto di partenza il reinserimento dei detenuti all’interno della società, e come arrivo un’inclusione sociale più diffusa e piena, perché in fin dei conti tutti noi possiamo diventare digitaliani, nessuno escluso.

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