“Servizi digitali per i cittadini”, ecco la definizione su cui noi di Cisco basiamo il nostro concetto di smart city. Una città intelligente, che è contemporaneamente una connected community. Questo perché la città moderna presenta confini molto più vasti rispetto alla sua accezione amministrativa e quindi necessita di infrastrutture tecnologiche aperte e sicure, su cui innestare servizi e piattaforme per coinvolgere i cittadini, le imprese e tutte quelle realtà che compongono la community urbana.
In quest’ottica si inserisce il Protocollo di Intesa che Cisco ha firmato con il Comune di Palermo, finalizzato proprio alla realizzazione di una serie di interventi di natura tecnologica e digitale in quello che sarà il territorio della futura Area Metropolitana di Palermo.
Il documento siglato con l’amministrazione palermitana rappresenta per noi di Cisco un ulteriore passo verso la completa attuazione del piano Digitaliani, il programma triennale con il quale ci siamo impegnati ad accelerare il processo di digitalizzazione del nostro Paese.
L’idea di fondo su cui si basa l’intero progetto è quella di fare di Palermo un vero e proprio “Living Lab”, un laboratorio a cielo aperto di innovazione tecnologica e sociale, che trasformi la città in una moderna smart city, intesa proprio come quell’insieme di servizi digitali che devono essere forniti al cittadino, alle aziende e a tutti quegli attori che vivono quotidianamente la comunità urbana o che semplicemente entrano in contatto con essa.
Certamente il progetto di questo accordo è nato sull’onda di quelli che sono stati i recenti successi di Cisco in materia di smart city e smart community. Impossibile non ritrovare, nel protocollo di intesa appena firmato, tutta l’esperienza maturata attraverso la realizzazione del Living Lab di Copenaghen e quella derivante dalla partecipazione alla creazione dell’infrastruttura tecnologica che ha permesso di gestire l’intera area espositiva di EXPO 2015. In particolare l’Esposizione Universale ha rappresentato il primo grande esempio italiano di smart community, un esempio concreto di come saranno le smart city di domani nel nostro Paese, prima fra tutte Palermo.
Parte integrante della nostra collaborazione con il comune siciliano sarà anche Italtel, con cui da anni lavoriamo per sviluppare soluzioni innovative per affrontare al meglio il processo di trasformazione digitale. Per quanto riguarda le tematiche che trovano spazio nel Protocollo di Intesa, esse sono sostanzialmente tre:
– Un ambito prettamente infrastrutturale, incentrato sulla creazione di un’area Wi-Fi che interesserà quello che è conosciuto come “Percorso Arabo-Normanno”, inserito dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni dell’Umanità. Connesso a questo obiettivo vi è anche quello di realizzare una piattaforma tecnologica in “cloud” sostenuta dalle più moderne soluzioni data center.
– Accanto agli aspetti più squisitamente “strutturali”, Cisco ha pensato di puntare anche sullo sviluppo territoriale dell’area palermitana, facendo sì che il laboratorio a cielo aperto creato nel centro della città siciliana divenga un punto di partenza per la nascita, la crescita e l’implementazione di idee imprenditoriali innovative, sia attraverso start-up sia attraverso le aziende più tradizionali.
– Ma per far crescere una smart community è imprescindibile curare anche l’aspetto formativo. Per questo motivo, il protocollo siglato con l’amministrazione della città siciliana prevede anche un forte impegno nel campo della formazione legata alle tecnologie dell’Internet of Things e al tema della Cybersecurity. Cisco metterà a disposizione delle scuole, dell’università e di molte altre realtà dell’area, quell’enorme bagaglio esperienziale in materia di formazione rappresentato dal programma Cisco Networking Academy, che da vent’anni rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’impegno della nostra azienda nel settore dell’education.
Un passaggio importantissimo dunque, quello del Protocollo firmato con il Comune di Palermo, che noi di Cisco ci auguriamo rappresenti solo il primo di una serie di iniziative nel settore delle smart city e delle smart community. Questo perché la digitalizzazione di un Paese passa anche e soprattutto dalla digitalizzazione delle comunità urbane e non che lo compongono e che in fondo ne determinano in modo sostanziale la crescita e lo sviluppo.