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L’internet of Things e le applicazioni in campo medico


19 September 2014


Venerdì scorso 12 settembre abbiamo preso parte a Call for Brain un intero week end dedicato alle sfide della medicina e dell’innovazione tecnologica. All’interno della tre giorni è stato anche possibile vedere in anteprima i talk dei TEDMED di Washington DC e San Francisco, e mettere a confronto le opinioni di medici, pazienti e innovatori.

La visione dei Talk è stata alternata a momenti di “open discussion” con esperti scientifici di fama internazionale e con un nostro intervento.

Per l’occasione sono stato intervistato dal portale Pazienti.it con il quale ho approfondito il tema di Internet of Things orientato alla salute.

Riporto di seguito una sintesi dell’intervista.

Con sempre più frequenza, ogni giorno, sentiamo parlare di “internet delle cose”, IoT (The Internet of Things). Quali sono secondo lei le invenzioni più intelligenti disponibili in questo momento e orientate alla salute? 

“L’Internet delle Cose rappresenta una opportunità rivoluzionaria. Consente di creare strumenti in grado ad esempio di rilevare e monitorare costantemente parametri di salute essenziali, in particolare attraverso le “tecnologie indossabili”: braccialetti, indumenti, sensori con funzionalità legate alla salute che operano tramite gli smartphone che ormai abbiamo tutti in tasca.

…. i risvolti sulla telemedicina e sull’assistenza a sanitaria a domicilio sono evidenti. Mai come oggi possiamo applicare questi paradigmi nella cura di un numero sempre crescente di malattie, e ottenere una relazione continua e diretta con il paziente “a casa” – fondamentale specialmente per le malattie croniche.

Ci sono molti esempi di innovazione in questo settore. Utilizzando soluzioni di connected health, ad esempio, in molti paesi del mondo sono stati messi in piedi servizi sanitari rivolti ad aree periferiche o rurali che consentono alle persone di accedere a specialisti, consulti sanitari da ambulatori attrezzati ad hoc; questo è un trend interessante perché consente al servizio sanitario di essere più capillare, e ha un impatto positivo sulla spesa, anche a fronte degli investimenti necessari.

Altri esempi riguardano la gestione dei periodi post ospedalizzazione o la cura di pazienti “a lungo termine”, anziani ma anche donne durante la gravidanza; in Italia ad esempio un gruppo di servizi di assistenza alla persona ha creato un kit composto da tablet e device medici certificati che può essere consegnato al paziente o alla sua famiglia…

… In Italia abbiamo visto sperimentazioni interessanti come, ad esempio, quella realizzata all’Ospedale Regina Margherita di Torino che ha dotato i piccoli pazienti cardiopatici di una maglietta in grado di rilevare parametri essenziali per monitorare lo stato di salute dei pazienti; e questa maglietta è stata creata da un’azienda italiana, in collaborazione con centri di ricerca.

Qual è secondo lei la direzione verso la quale stiamo andando?
Stiamo andando verso una trasformazione della relazione fra medico e paziente, con un nuovo ruolo più attivo e consapevole del paziente stesso nella cura: avere in mano strumenti semplici per controllare il proprio stato di salute, seguire una terapia, consente realmente alle persone di gestire in modo più attivo la propria salute; e di utilizzare questi strumenti per conoscersi meglio, anche in ottica di prevenzione oltre che di cura…

Tra medico e paziente si può instaurare una comunicazione più diretta e continua, il medico può sapere da remoto cosa accade al suo paziente; la telemedicina assume un nuovo significato con la possibilità di utilizzarla per una gamma sempre più ampia di malattie…”.

I tempi sono ormai maturi. Per i fornitori della Sanità è giunto il momento di avvantaggiarsi della trasformazione in atto grazie all’IoT e all’IoE nel connettere persone, dati e processi, in grado di comunicare come mai prima d’ora. Una rete intelligente che ascolta, impara, e risponde con interfacce aperte, significa che gli enti e gli operatori sanitari avranno più sicurezza, semplicità, affidabilità e innovazione nella cura dei pazienti e negli ambienti che li circondano.

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