Un divertente video, realizzato nella nostra sede di Vimercate, racconta con gag surreali come sia possibile garantire “senza ricorrrere all’analista” connessioni sicure per le applicazioni business critical e soprattutto come realizzare un ambiente di computing efficace e pronto per la virtualizzazione e il cloud.
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Nelle aziende la virtualizzazione del desktop e delle diverse applicazioni si sta diffondendo rapidamente soprattutto come modalità di riduzione dei costi e delle spese di gestione, miglioramento dell’efficienza, aumento ed espansione della connettività.
Attraverso i desktop virtuali ad esempio gli utenti accedono alle immagini del loro desktop su notebook, smartphone e altri dispositivi da un’infrastruttura centralizzata ospitata su un data center. Va da sè che molte aziende stanno utilizzando la virtualizzazione del desktop per migliorare l’agilità di business e supportare le iniziative di BYOD (Bring-Your-Own-Device).
Dobbiamo però segnalare che il successo della VDI (Virtual Desktop Infrastructure), rilevato in una piccola implementazione pilota, non si estende facilmente poi a un ambiente produttivo completo. Quando centinaia o addirittura migliaia di utenti accedono contemporaneamente ai loro desktop virtuali può accadere che l’elevato numero di avvii saturi la rete.
In altre parole: se prima un’attività era confinata al singolo notebook o desktop dell’utente è ora estesa alla rete e all’infrastruttura di storage back-end, che può non essere stata sufficientemente dimensionata per soddisfare le nuove esigenze di I/O dello storage degli utenti finali.
La nostra risposta? Cisco Unified Computing System, la prima piattaforma di unified data center del settore che semplifica e accelera l’implementazione di applicazioni e servizi di classe enterprise in ambienti bare-metal, virtualizzati e cloud.
Vi invito a vedere il video che potete trovare qui e a scaricare il wthipaper collegato per approfondire la tematica trattata.