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Le 10 tecnologie che cambieranno la nostra vita nei prossimi 10 anni: il ruolo della rete

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Alcuni mesi orsono, Dave Evans, Chief Futurist di Cisco, ha condiviso con una importante platea il suo punto di vista su quelle che sarebbero state le 10 tecnologie e trend che avrebbero cambiato il mondo nei prossimi 10 anni.

Alcune di queste (come ad esempio il Cloud o l’Internet of Things) sono già realtà. Altri sono in via di sviluppo e di affermazione, ma è interessante notare come, tutti, abbiano come elemento centrale la rete, senza la quale molti di questi progressi non sarebbero stati possibili.

Tra il 2008 e il 2009, in modo piuttosto silente, il numero di oggetti connessi ad internet ha superato il numero di abitanti della terra. Se proiettiamo il tasso di crescita attuale nel futuro possiamo ragionevolmente affermare che nel 2020 avremo una rete costituita da 50 miliardi di oggetti connessi, vale a dire 7 per ogni abitante della terra sulla base delle stime di crescita della popolazione. Si tratta di oggetti (e sensori) che trovano o troveranno un’applicazione pratica nella vita di tutti noi, che ci permetteranno in alcuni casi di migliorare il modo con cui vengono curate le persone (basti pensare alle lenti a contatto smart, che integrano tecnologia MEM di quarta generazione in grado di controllare malattie come il glaucona ed il diabete).

I sensori devono poter essere interconnessi attraverso la rete e, per molte applicazioni, sarà indispensabile il wireless. La sensoristica sarà davvero ovunque e porterà su Internet nuovi “abitanti”.  E la rete continuerà ad essere al centro di tutto, per garantirci una migliore qualità della vita, professionale e privata.

Authors

Alberto Degradi

Infrastructure Leader Cisco Italia

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1 commenti

  1. Ho il sospetto che aumentare il numero di apparecchi connessi ad internet, oltre a fare contenta cisco, serva veramente a poco. La tecnologia di questi ultimi quarant’anni, del resto, non mi sembra che abbia cambiato in meglio il nostro modo di vivere. Non è colpa della tecnologia, intendiamoci, ma della nostra capacità intrinseca di servircene per stare meglio. Colpa nostra e colpa anche dell’industria che, pur di vendere, ci propone usi scandalosamente demenziali della tecnologia. (ne parlo qui: http://sarmaivero.blogspot.it/2012/12/non-ce-li-meritiamo.html )
    Ciao, Paolo.