Ci troviamo in un momento di transizione di mercato, in cui le aziende adottano con sempre maggiore frequenza architetture di virtualizzazione. La tecnologia è ormai pronta e matura per supportare queste architetture e la parola d’ordine è garantire la totale interoperabilità tra diverse implementazioni, permettendo la creazione di soluzioni end-to-end. Gli analisti, inoltre, identificano il Fabric Computing come l’infrastruttura privilegiata per la virtualizzazione e il cloud, perché consente la creazione di data center più agili, scalabili e adattabili.
In questo contesto si inserisce il recente annuncio effettuato da Cisco: il video ufficiale della presentazione fornisce un ottimo approfondimento su tutte le novità introdotte dalla terza generazione di soluzioni Unified Computing Systems, inclusi i vantaggi che può portare alle aziende in termini di cloud computing e di implementazione di applicazioni di business.
L’ingresso nel mercato del cloud è stato per Cisco un passo assolutamente naturale, in quanto il modello di Cloud Computing è un modello network-centrico. L’architettura Unified Computing di Cisco è relativamente giovane, ma abbiamo la certezza che le previsioni fatte sull’impatto che questa avrebbe avuto sul mercato in occasione del suo lancio, si sono rivelate persino troppo conservative.
L’infografica evidenzia come il tasso di adozione della tecnologia UCS sia stato significativo, con circa 11.000 clienti di tutto il mondo a Marzo 2012, e quali benefici abbiano mediamente registrato le aziende che hanno adottato questa piattaforma.
Questi dati sono solo un punto di partenza. Le novità recentemente presentate permettono ad UCS di fare un ulteriore salto di qualità: le aziende hanno ora a disposizione una tecnologia di terza generazione che garantisce la forza dell’unione, consentendo la transizione a infrastrutture di data center “fabric based”.
Queste importanti e continue innovazioni, sono rese possibili dal costante impegno dell’azienda in Ricerca e Sviluppo, con oltre 5,8 miliardi di dollari investiti annualmente. Quello intrapreso da UCS è a tutti gli effetti un percorso votato all’innovazione, per rispondere in modo puntuale alle esigenze delle aziende che implementano architetture data center e cloud.
Ciò che è importante per Cisco, però, non è celebrare l’innovazione: quello che conta è quanto l’innovazione che UCS ha portato sul mercato sia stata proficua per le le aziende che hanno adottato questa piattaforma. Un conto, infatti, è essere visionari, tutt’altro valore ha la capacità di trasformare una vision in realtà: recentemente, Gartner ha aggiornato il proprio “Magic Quadrant” per i server blade e Cisco è passata dal quadrante Visionaries a quello Leader.
Molte altre evoluzioni verranno nei prossimi mesi: un trend che già intravediamo, e che, sempre più, impatterà le aziende è quello del Big Data. A fronte della crescita esponenziale delle informazioni, le aziende dovranno gestire una mole di informazioni superiori di 50 volte quella attuale entro il 2020. Emerge quindi la necessità di adottare un modello di integrazione dei big data all’interno delle infrastrutture esistenti, e questo è un elemento chiave anche del processo decisionale che riguarda la scelta di una architettura data center, scalabile, che fornisca alta capacità di banda e bassi livelli di latenza. Caratteristiche che la piattaforma UCS garantisce sin da subito.