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Nessuno è al sicuro eppure in Cisco tutti siamo sereni lo stesso


16 December 2016


Era il 2011 e stavo facendo l’MBA. Ero carica di aspettative e speranze sul mio futuro. Mi vedevo già sviluppare un progetto di marketing in qualche multinazionale italiana all’estero. Ogni giorno dalla mia casella di posta Hotmail partivano CV e proposte di collaborazione, oppure mi confrontavo con i miei colleghi per capire cosa stavano facendo. Ogni mattina, guardavo la mia casella di posta come un bambino davanti all’albero di Natale: entusiasta e curiosa di sapere se qualche azienda mi avrebbe risposto.

Un lunedì mattina mentre sorseggio il mio caffè mi balza all’occhio un’email scritta in italiano maccheronico inviatami da un contatto: parla di un prodotto cinese miracoloso che non capisco a cosa possa servirmi. Ma penso: me l’ha inviata una persona che conosco che cosa può succedermi? Clicco su quel link per capire di cosa si tratta e dal quel momento la mia vita cambia: mi viene rubata l’identità digitale.

La mattina successiva vedo che dalla mia casella di posta sono partite moltissime e-mail a tutti i miei contatti e ho la certezza che chiunque farà il mio errore sarà colpito dallo stesso destino. Sono costretta a chiudere il mio account e perdo per sempre la possibilità di vedere se qualcuna delle aziende cui avevo proposto il mio progetto mi avesse risposto.

Oggi, guarda caso, mi occupo proprio di cybersecurity e comunicazione e arrivano ogni giorno alla mia casella di posta le più svariate e-mail con un bell’oggetto (SPAM). Sono scritte in perfetto italiano e ben contraffatte.

Mi vengono proposte offerte di lavoro fantastiche: devo solo cliccare su un link. E se non rispondo mi contattano ancora chiedendomi con un tono suadente e amichevole come mai non gli ho dato alcuna risposta. Oggi però ho imparato la lezione e quando ricevo email di questo genere le segnalo al nostro centro di ricerca Talos perché verifichino se si tratti di un e-mail dannosa e mi aiutino a non riceverla più. Oggi quando mando questo avviso so che diventerà un tesoro anche per altre aziende. E questo perché l’azienda dove lavoro non parte dal presupposto che nessuno sarà mai attaccato solo perché abbiamo soluzioni di cybersecurity. Bensì che tutti siamo sotto attacco sempre.

Ma il punto è diverso: il punto è essere in grado di scoprirlo in tempo reale e di risolverlo subito. Questo è quello che facciamo e questa è la consapevolezza che abbiamo. Oggi è venerdì, ad esempio, e mi è arrivata la notifica che il mio pc è stato attaccato anche oggi. Ho scaricato l’aggiornamento, ho riaccesso il pc e ho scritto questa storia. E il mio week-end può iniziare senza che debba più aver paura di trovarmi un altro lunedì davanti a un caffè, con una casella di posta elettronica che non posso più dire mia.

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